In questo articolo vi parlerò di questi tre concetti fondamentali e di quanto al giorno d’oggi acquisiscano sempre più importanza.
Quando siete in vacanza vi siete mai chiesti quale sia il vostro impatto ambientale?
La risposta probabilmente è no… Questo perché quando si è in vacanza giustamente l’unica preoccupazione è rilassarsi e riposarsi.
Bene, è arrivato il momento di iniziare a farlo, ma ciò non vuol dire non godersi le proprie ferie tanto attese nel corso dell’anno.
Si tratta solo di avere qualche accorgimento in più che non richiede alcuno sforzo.
Rimanete qui per scoprirli.
Un nuovo modo di viaggiare
Negli ultimi anni si è sviluppato un modo alternativo di vivere le proprie vacanze senza denigrare il concetto di relax che ognuno di noi necessita di vivere in quel periodo dell’anno.
Infatti potrai rilassarti senza però inquinare, avere un impatto ambientale negativo sul territorio e sulle popolazioni locali.
Iniziamo con qualche definizione.
Nel 1988, un architetto messicano ambientalista, Hector Cellabos-Lascurain, introdusse per la prima volta il concetto di ecoturismo intendendolo come il viaggiare in luoghi naturali ammirandone, studiandone ed apprezzandone lo scenario.
Questa accezione fu poi ripresa dalle Nazioni Unite nel 2002, anno che fu poi dichiarato come rappresentativo dell’ecoturismo a livello internazionale.

Una delle definizioni maggiormente condivise è quella dell’ International Ecotourism Society, che recita:
Combiniamo le tre definizioni
“l’ecoturismo è un modo responsabile di viaggiare in aree naturali, sostenendo il benessere delle popolazioni locali e coinvolgendo interpretazione ed educazione.”
Quindi l’ecoturismo (turismo ecologico) ha come scopo quello di immergersi nella natura e vivere la propria vacanza in un contesto naturalistico.
Accanto a questo termine però, ne vanno affiancati altri due:
- turismo sostenibile, ossia la valutazione del turismo in termini di inquinamento e sostenibilità;
- turismo responsabile, cioè l’impatto che i visitatori hanno sulle popolazioni locali, quindi sulla loro vita economica e sociale.
Avendo dato queste tre definizioni possiamo concretizzare l’argomento.
Il turismo proiettato al futuro
Questo concetto è diventato talmente importante da esser stato inserito nell’agenda 2030 dell’ ONU.
Perché? Perché il cambiamento climatico influisce sulle destinazioni turistiche.
E quindi, come cambia la percezione del turismo sostenibile grazie agli obiettivi ONU per il 2030? Dal punto di vista turistico, il trasporto, aereo e marittimo, è tra le principali cause di emissione di CO2.
L’Agenzia Europea dell’Ambiente prevede “una crescita della domanda a livello globale dei trasporti navali ed aerei, per maggiore comodità, convenienza e accesso alle merci negli anni a venire”, stimandone un aumento di circa il 70% entro il 2050.
Per arginare le forti emissioni di gas serra in favore del Pianeta e di conseguenza in nostro favore, c’è bisogno di un grande impegno tecnologico.

Come è stato inserito questo concetto tra i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU da raggiungere entro il 2030?
Tramite 3 obiettivi, il numero 8, il numero 12 ed il numero 14:
- obiettivo 8: CRESCITA SOSTENIBILE. Viene richiesto alle società di creare le condizioni che consentono alle persone di avere posti di lavoro di qualità;
- obiettivo 12: CONSUMO E PRODUZIONI RESPONSABILI. Risulta necessario garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo sviluppando strumenti per il monitoraggio dell’impatto turistico;
- obiettivo 14: VITA SOTT’ACQUA. Bisogna conservare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile.
(articolo su quest’ultimo punto)
Il vero problema
Il reale problema risulta quindi essere legato al turismo di massa, poco consapevole, poco informato e poco attento al pianeta.
L’industria turistica nella maggior parte dei casi si concentra, purtroppo, solo sulla creazione di servizi per il divertimento e attività all’ultima moda, che hanno un impatto ambientale deleterio.

Riportando un esempio, in Africa la stragrande maggioranza dei resort non ha un buon sistema di smaltimento delle acque reflue e, di conseguenza, c’è un risvolto negativo sull’inquinamento e sulla contaminazione dei fiumi che sono la fonte primaria di approvvigionamento delle popolazioni locali.
Soluzioni alla portata di tutti
Come si fa quindi ad essere ecoturisti?
- scegliere sistemazioni che abbiano un’etichetta ecologica;
- evitare la plastica e tutto ciò che è usa e getta;
- rispettare flora, fauna e popolazioni locali;
- usare servizi e prodotti locali;
- parlare e comunicare con la gente del posto;
- evitare di lasciare in giro i propri rifiuti, alle tue spalle lascia solo le tue impronte;
- visitare le aree protette;
- fare trekking ed esplorare itinerari naturali;
- spostarsi a piedi, in bicicletta o con mezzi ad impatto zero.
Sapevi che anche il WWF promuove queste iniziative?
Quest’organizzazione mondiale da più di 30 anni propone vacanze naturalistiche, per tutte le età, con lo scopo di promuovere e sviluppare il turismo responsabile.Infatti oltre al divertimento le vacanze con il WWF sono spunti di crescita personale e di sensibilizzazione verso il tema.

In conclusione quindi, adottando questi semplici consigli si può evitare di muoversi sempre più velocemente verso la distruzione del nostro pianeta.
Ritornando quindi alla domanda iniziale, cioè se vi siete mai chiesti quale fosse il vostro impatto ambientale in vacanza, ora vi prego di farci attenzione e confidate nel fatto che potrete comunque continuare a godervi le vostre vacanze rilassandovi, divertendovi e, magari, imparando a riscoprire anche la natura e la bellezza delle culture locali.
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Ci vediamo al prossimo blog post:)